Come farsi pagare prima di tutti (e a prova di giudice)? Il segreto è nella parola prededuzione

Come farsi pagare prima di tutti (e a prova di giudice)? Il segreto è nella parola prededuzione

🧾 Cos’è la prededuzione?

Nel linguaggio del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), un credito è prededucibile quando viene soddisfatto prima di tutti gli altri, anche prima dei privilegiati. Un salvagente nel mare agitato dei compensi professionali.

L’art. 6 del CCII è la norma chiave. E dopo il correttivo-ter, la disposizione si arricchisce:

“Sono prededucibili [...] le prestazioni professionali richieste dagli organi della procedura o dal debitore per il buon esito dello strumento.” (art. 6, comma 1, lett. d))

Una frase piccola, ma dirompente. Finalmente il legislatore apre uno spiraglio per riconoscere come prededucibili anche i compensi di chi assiste il debitore durante una procedura di sovraindebitamento.

Ma attenzione: non basta esserci, serve dimostrare che il tuo intervento è stato indispensabile, tempestivo e funzionale al buon esito della procedura.


❌ Il rischio concreto: lavorare (bene) e non essere pagati

Molti advisor, avvocati, commercialisti entrano nelle procedure da protagonisti… e ne escono a mani vuote. Perché? Perché non hanno formalizzato l’incarico. Perché hanno lavorato prima dell’apertura della procedura. O peggio: perché nessuno ha chiesto per loro la prededuzione.

Non è solo una questione legale. È una questione di dignità professionale. E anche di sostenibilità economica: puoi permetterti di lavorare sei mesi senza garanzia di pagamento?


🛠️ Cosa puoi fare oggi per non perdere il tuo compenso

Ecco una guida pratica in 5 punti per rendere il tuo intervento prededucibile senza sorprese:

  1. Formalizza l’incarico per iscritto Che sia il debitore o l’OCC a chiamarti, serve un documento che ne dia prova: nomina, conferimento, email, determina.
  2. Colloca il tuo intervento “dopo l’accesso” Inizia le prestazioni solo dopo che è stata presentata o accolta la domanda. In alternativa, verifica se puoi rientrare nelle lettere b) e c) dell’art. 6.
  3. Documenta l’utilità concreta Relazioni, allegati, mail, osservazioni, verbali. Ogni pezzo d’attività che ha inciso positivamente sull’iter procedurale è oro.
  4. Chiedi il riconoscimento della prededuzione nel decreto di apertura o omologa Non aspettare che sia il giudice a pensarci. Presenta un’istanza motivata con nota pro forma e relazione tecnica.
  5. Collabora con OCC e liquidatore Il loro supporto può legittimare la tua attività e rafforzare la tesi della sua “funzionalità” al buon esito della procedura.

🔍 La norma non è perfetta, ma il rischio si può gestire

Il legislatore ha lasciato spazi interpretativi. La frase “per il buon esito dello strumento” è volutamente ampia. Ma attenzione: i giudici potrebbero intenderla in modo restrittivo.

Quindi serve visione sistemica, ma anche azione concreta: non basta esser bravi, bisogna essere visibili, documentati e formalmente protetti.


💡 Un’ultima cosa (che fa la differenza)

Ricorda questo: non esiste procedura che funzioni senza un bravo professionista a guidarla. Ma solo se quella professionalità è riconosciuta, può diventare sostenibile. E solo se è sostenibile, può essere replicata, migliorata, valorizzata.

Farsi riconoscere il compenso come prededucibile non è solo un diritto. È un atto di giustizia professionale.

E tu, sei pronto a reclamare il posto che ti spetta nella scala delle priorità del sistema?

A chi potrebbe piacere questo articolo?


Andrea Gerardi – Dottore Commercialista, Revisore Legale, Esperto in Crisi d’Impresa e Sovraindebitamento

Da oltre 20 anni affianco privati, professionisti e imprese nella gestione di crisi finanziarie complesse, con un approccio tecnico, umano e orientato alle soluzioni. Specializzato nelle procedure del Codice della Crisi, offro consulenza strategica per esdebitazioni, ristrutturazioni e valorizzazione di crediti deteriorati (NPL/UTP).